Soft-spam: guida per ecommerce
Se gestisci un
ecommerce potresti aver sentito parlare di
soft-spam. Si tratta di una pratica molto utile per mantenere i tuoi clienti aggiornati su nuovi prodotti e offerte
senza dover chiedere continuamente il loro consenso esplitico. Tuttavia, in Italia è regolato da specifiche norme che devi conoscere per evitare di incorrere in sanzioni.
In questa guida preparata dal nostro
Team di
avvocati esperti in privacy scoprirai fare soft-spam a norma di legge e senza rischi, evitando quindi sanzioni del Garante Privacy e reclami degli utenti.
Buona lettura!
Cosa si intende per soft-spam
Come fare soft-spam in modo legale
Le Linee guida del Garante Privacy sullo spam
Esempi di soft-spam a norma
Quando il soft-spam diventa "spam"
Le sanzioni per soft-spam non a norma
Conclusioni sullo soft-spam
Rispetta la normativa con LegalBlink
In parole molto semplici, il soft-spam è un tipo di comunicazione commerciale che permette di inviare
email promozionali ai clienti senza il loro consenso preventivo, ma solo in determinati casi.
Questo è consentito quando hai già una
relazione commerciale con il destinatario, cioè ha già acquistato da te, e la tua comunicazione riguarda
prodotti o servizi uguali o simili a quelli già acquistati.
Questa possibilità è una
caratteristica specifica del contesto italiano, regolata dalle Linee guida del Garante Privacy sullo spam del 2013. Questo documento è ancora molto attuale, sebbene preceda di molti anni l'entrata in vigore del
GDPR.
Per poter inviare comunicazioni promozionali tramite soft-spam, il Garante Privacy richiede che vengano rispettate alcune
condizioni precise. Ecco quali sono:
1.
Acquisto precedente da parte del cliente: Puoi inviare comunicazioni solo ai clienti che hanno già acquistato un prodotto o servizio dal tuo ecommerce. Ad esempio, se un cliente ha comprato delle scarpe, puoi contattarlo per promuovere nuovi modelli di calzature o accessori simili.
2.
Prodotti o servizi simili: Le comunicazioni devono riguardare prodotti o servizi simili a quelli già acquistati dal cliente. Non puoi utilizzare il soft-spam per promuovere prodotti che non sono correlati agli acquisti precedenti. Se un cliente ha comprato delle scarpe, non potrai inviargli promozioni di elettronica, a meno che non si tratti di un ecommerce con una gamma di prodotti molto varia.
3.
Informativa chiara e semplice: Al momento del primo acquisto, devi informare il cliente che potrebbe ricevere questo tipo di comunicazioni promozionali in futuro. È importante essere trasparenti fin da subito, specificando che il cliente potrà ricevere offerte per prodotti simili. Questa informativa deve essere contenuta nella
privacy policy del tuo sito web.
4.
Opzione di disiscrizione: In ogni email promozionale, devi fornire un modo semplice e gratuito per permettere al destinatario di disiscriversi dalle comunicazioni future. Questo è un obbligo, e se non offri questa possibilità, stai violando la normativa.
Il
soft-spam è regolato in Italia dalle
Linee guida del Garante Privacy del 2013, che forniscono indicazioni specifiche per garantire che le comunicazioni commerciali siano
rispettose della privacy dei clienti. La normativa italiana è particolarmente attenta a proteggere i diritti degli utenti, permettendo l’uso del soft-spam solo in circostanze ben definite, come quelle che ti ho appena illustrato.
Va sottolineato che, mentre in Italia questa pratica è consentita a certe condizioni,
in altri Paesi potrebbe non essere legale senza un consenso esplicito. Pertanto, se vendi anche a clienti all'estero, dovresti verificare le normative locali.
Facciamo qualche
esempio pratico per chiarire come applicare correttamente il soft-spam nel tuo ecommerce.
-
Caso 1: Un cliente acquista un paio di occhiali da sole. Dopo qualche settimana, puoi inviargli un’email promozionale per proporgli altri modelli di occhiali o accessori correlati, come astucci o prodotti per la pulizia delle lenti. Questo è perfettamente legale se gli hai dato la possibilità di disiscriversi in ogni email.
-
Caso 2: Hai un ecommerce di abbigliamento e un cliente acquista una giacca. Puoi inviargli una newsletter promozionale con capi d’abbigliamento simili, ma non puoi utilizzare i suoi dati per promuovere prodotti che non hanno attinenza, come elettrodomestici o biglietti per eventi.
Il
soft-spam diventa spam vero e proprio quando non rispetti le condizioni che abbiamo visto. Ad esempio:
-
Promozioni non correlate: Se invii comunicazioni per prodotti che non sono simili a quelli già acquistati, violi la normativa e diventa spam.
-
Mancanza di opzione di disiscrizione: Se nelle tue email promozionali non permetti ai clienti di annullare l’iscrizione facilmente, stai commettendo un’infrazione.
-
Nessun acquisto precedente: Inviare comunicazioni a persone che non hanno mai acquistato da te senza il loro consenso è spam a tutti gli effetti.
In Italia, le
violazioni della normativa sullo soft-spam possono portare a sanzioni pesanti. Le multe imposte dal Garante della Privacy e dal GDPR possono arrivare fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato annuo precedente alla sanzione, a seconda di quale sia l'importo maggiore.
Ovviamente, la sanzione è sempre parametrata alla
gravità della violazione, alla
natura dei dati trattati e all'eventuale
recidiva.
Per evitare questi rischi, è fondamentale rispettare la normativa e utilizzare strumenti come il
generatore di privacy policy di LegalBlink, che ti permette di essere conforme senza complicazioni.
È importante chiarire per quanto tempo
conserverai i dati personali dei tuoi clienti, in particolare quelli utilizzati per attività di marketing.
Il
GDPR stabilisce che i dati devono essere conservati solo per il tempo strettamente necessario a raggiungere le finalità per cui sono stati raccolti. Questo significa che, una volta che i dati non sono più utili per gli scopi originari, devono essere cancellati o anonimizzati. Ad esempio, se un cliente non interagisce più con le tue comunicazioni promozionali per un certo periodo (come un anno), dovresti interrompere l’utilizzo dei suoi dati a fini di marketing, a meno che non abbia espresso un consenso valido e aggiornato.
Con
specifico riferimento al soft-spam, il termine di conservazione dei dati personali utilizzati per attività promozionali potrebbe essere di
due anni dall'ultima apertura di una tua email o, in alternativa, due anni dall'ultimo acquisto del cliente. Questo periodo è considerato un tempo ragionevole per mantenere una relazione commerciale attiva. Oltre questo termine, i dati dovrebbero essere cancellati o resi anonimi, a meno che il cliente non rinnovi il proprio consenso o effettui un nuovo acquisto. È fondamentale gestire questi tempi in modo chiaro per rispettare il principio di minimizzazione previsto dal GDPR.
Il
soft-spam è
un’opportunità per il tuo ecommerce di mantenere una comunicazione attiva con i clienti senza infrangere la legge, ma è essenziale seguire con attenzione le regole previste dalle
Linee guida del Garante Privacy. Se hai dubbi su come gestire il soft-spam a norma di legge, non esitare a chiedere assistenza. Con il giusto supporto, potrai sfruttare al meglio questa strategia di marketing senza rischiare sanzioni.
Con il
generatore di privacy policy di LegalBlink, puoi facilmente rispettare la normativa sul soft-spam. Il nostro strumento unico include una
domanda specifica proprio su questo aspetto, così potrai inserire nella tua informativa privacy tutte le indicazioni necessarie per inviare comunicazioni promozionali in modo conforme alla legge. Grazie a questa funzionalità, sarai sicuro di
gestire correttamente il soft-spam e di offrire ai tuoi clienti trasparenza e possibilità di disiscrizione, evitando rischi legali e sanzioni.
Team LegalBlink