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29/03/2025
A partire dal 28 giugno 2025, entra ufficialmente in vigore in Italia la nuova normativa sull’accessibilità dei siti web e delle app, derivata dal recepimento della Direttiva (UE) 2019/882, nota anche come European Accessibility Act (EAA).
Questa normativa impone obblighi concreti a determinate imprese private affinché i loro ecommerce e servizi digitali siano accessibili anche a persone con disabilità. Si tratta di un cambiamento importante che punta a garantire pari accesso alle informazioni e ai servizi digitali.
In questo articolo rispondiamo alle domande più frequenti che abbiamo ricevuto in questi mesi da web agency e titolari di ecommerce e siti vetrina. Lo scopo della presente guida è quello di far capire se e come adeguarsi a questa normativa.
SOMMARIO
A chi si applica la nuova legge?
Cosa serve per essere conformi?
Un widget di accessibilità è sufficiente per essere conformi?
Cos'è la dichiarazione di accessibilità?
Ci sono sanzioni?
Meglio adeguarsi anche se non si è obbligati?
Come posso verificare se il mio sito web è accessibile?
Quali sono le linee guida da considerare?
Cosa fare nel concreto?
Conclusioni
Nel contesto digitale, la nuova normativa si applica agli ecommerce che vendono ai consumatori gestiti da aziende con un fatturato annuo superiore a 2 milioni di euro o che hanno più di 10 dipendenti.
In pratica, sono escluse le microimprese, vale a dire le aziende con meno di 10 dipendenti e meno di 2 milioni di fatturato.
Quindi una azienda che ha oltre 10 dipendenti o fattura oltre 2 milioni di euro non essendo una microimpresa, rientra nel campo di applicazione della legge (sempre che gestica un ecommerce BTC).
Un altro aspetto importante riguarda la data di applicazione: la legge si applica agli ecommerce che vendono ai consumatori gestiti da aziende con le caratteristiche sopra indicate immessi sul mercato a partire dal 28 giugno 2025. Questo significa che gli ecommerce già attivi online prima di questa data non sono obbligati ad adeguarsi alla nuova normativa, a meno che…
…non vengano apportate modifiche sostanziali al sito. Se un ecommerce già esistente introduce cambiamenti rilevanti che impattano sulla user experience e sull’interazione dell’utente con il sito, può essere considerato come “immesso nuovamente sul mercato” e rientrare quindi negli obblighi della normativa.
Un esempio? L’aggiunta di un modulo di contatto che prima non esisteva, oppure l’integrazione di una nuova area riservata con registrazione e login per gli utenti.
Infine, è bene chiarire che la nuova legge non si applica a tutti i siti web. Restano esclusi, ad esempio, i siti vetrina, i blog e tutti i siti che non hanno una funzione di vendita online.
Se rientri tra i soggetti obbligati, la legge richiede che il tuo sito:
✅ Sia accessibile secondo particolari standard tecnici (in particolare le WCAG 2.1 livello AA e A).
✅ Pubblici una dichiarazione di accessibilità, aggiornata e consultabile online.
✅ Metta a disposizione un meccanismo di feedback per segnalazioni da parte degli utenti.
No. Un widget (il classico pulsante con opzioni per ingrandire il testo o invertire i colori) può aiutare l’utente, ma non basta da solo per essere conformi alla legge.
La normativa richiede che il codice del sito sia costruito secondo criteri tecnici ben precisi: struttura semantica corretta, navigabilità da tastiera, testi alternativi alle immagini, contrasti adeguati, etichette nei form ecc.
Il widget è uno strumento utile, ma non sostituisce un'analisi completa del sito e una vera ottimizzazione del codice.
La dichiarazione di accessibilità è un documento pubblico che deve:
Descrivere il livello di conformità del sito rispetto alle WCAG 2.1.
Spiegare le eventuali non conformità.
Fornire i contatti per assistenza.
Questa dichiarazione va pubblicata al'interno delle condizioni generali di vendita oppure in un documento separato, accessibile dal footer del sito.
Sì. La legge prevede sanzioni amministrative fino a 40.000 euro per chi è obbligato ma:
Non pubblica la dichiarazione di accessibilità.
Non adegua il sito ai requisiti minimi.
Non gestisce le segnalazioni degli utenti.
Inoltre, ci sono impatti reputazionali e commerciali: un sito non accessibile può essere escluso da bandi pubblici, partnership con grandi aziende o segnalato pubblicamente.
Ovviamente è sempre una valutazione da fare caso per caso e in base anche al proprio budget. Tendezialmente però alla domanda si può dare risposta positiva. Infatti, rendereil tuo sito più accessibile:
Aumenta il pubblico potenziale (persone con disabilità, anziani, utenti mobile).
Migliora la user experience per tutti.
Ti prepara in caso di futuri obblighi normativi.
Dimostra attenzione verso l’inclusività e la responsabilità sociale.
Puoi iniziare con un’autovalutazione usando tool gratuiti online che analizzano le pagine del tuo sito e segnalano eventuali problemi di accessibilità. Anche se il riscontro non è sempre completo o certificato, ti permette di capire subito se ci sono criticità evidenti.
Ecco alcuni strumenti utili:
WAVE (Web Accessibility Evaluation Tool) – https://wave.webaim.org
Basta inserire l’URL della tua pagina per ottenere un’analisi visuale degli errori di accessibilità. Ottimo per iniziare.
Google Lighthouse (integrato in Chrome DevTools)
Puoi usarlo cliccando con il tasto destro sulla pagina > "Ispeziona" > tab "Lighthouse". Ti fornisce un punteggio sull’accessibilità e suggerimenti per migliorare.
axe DevTools (estensione per Chrome e Firefox) – https://www.deque.com/axe/devtools/
È molto usato da chi lavora sul codice e dà risultati tecnici ma chiari. C’è una versione gratuita perfetta per test di base.
AccessiBe – https://www.accessscan.com
Fa parte del servizio AccessiBe e fornisce un report rapido e comprensibile anche per chi non è tecnico.
Questi strumenti analizzano principalmente la conformità alle linee guida WCAG 2.1, che sono il riferimento della normativa europea.
Attenzione: questi test sono utili per una prima valutazione, ma non sostituiscono una verifica completa, soprattutto se hai un sito complesso o vendi prodotti online. In questi casi, è consigliabile rivolgersi a esperti.
Per rendere un sito accessibile secondo la nuova normativa, il riferimento principale sono le WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines), sviluppate dal W3C (World Wide Web Consortium).
Queste linee guida definiscono i requisiti tecnici e progettuali che un sito deve rispettare per essere fruibile anche da persone con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive.
Le WCAG 2.1 si basano su 4 principi fondamentali:
Percepibile
Utilizzabile
Comprensibile
Robusto
Ogni principio si traduce in criteri di successo, suddivisi in tre livelli di conformità: A (base), AA (intermedio) e AAA (avanzato). La normativa europea e italiana richiede la conformità ai livelli A e AA.
Puoi consultare la traduzione ufficiale italiana delle WCAG 2.1 al seguente link:
https://www.w3.org/Translations/WCAG21-it/
È una risorsa utile anche per chi non ha competenze tecniche, perché include esempi concreti e spiegazioni dei singoli criteri.
Adeguarsi alla normativa sull’accessibilità non significa solo installare un plugin: serve un approccio ragionato e strutturato. Ecco i passaggi pratici consigliati:
Analizzare il sito insieme a chi lo ha realizzato
Il primo passo è fare una verifica completa del sito con la web agency o il tecnico che lo gestisce, meglio se affiancati da un legale o consulente esperto in accessibilità. L’obiettivo è individuare le aree critiche o non accessibili, come moduli, elementi grafici, pulsanti, o contenuti multimediali.
Installare un widget di accessibilità (se non già presente)
L’uso di un accessibility widget può essere un buon punto di partenza, perché offre funzioni come l’aumento del contrasto, la regolazione dei caratteri o la navigazione da tastiera. Attenzione però: da solo non basta a garantire la conformità, ma può aiutare a migliorare l’esperienza utente.
Redigere e pubblicare la dichiarazione di accessibilità
È obbligatorio inserire sul sito una dichiarazione di accessibilità, che indichi il livello di conformità del sito, eventuali limitazioni, e un canale di contatto per segnalazioni da parte degli utenti. Esistono modelli standard da compilare secondo le linee guida.
Monitorare e aggiornare nel tempo
L’accessibilità è un processo continuo. Ogni volta che vengono apportate modifiche sostanziali al sito (nuove funzioni, ristrutturazioni grafiche, aggiornamenti tecnici), è necessario verificare nuovamente la conformità e aggiornare la dichiarazione di accessibilità.
In sintesi: per rispettare la normativa servono una valutazione iniziale seria, strumenti di supporto, documentazione corretta e un piano di monitoraggio continuo. Adeguarsi è un investimento sulla qualità del sito e sull’inclusività digitale.
La nuova normativa non riguarda (per ora) tutti i siti web, ma rappresenta un passaggio culturale fondamentale: il web deve essere uno spazio per tutti. LegalBlink è al tuo fianco per aiutarti a capire se rientri negli obblighi, generare la dichiarazione di accessibilità e migliorare il sito con strumenti pratici e personalizzati.
Hai dubbi su come adeguare il tuo sito? Scrivi a legalblink@legalblink.it e scopri come possiamo essere di supporto.
Team LegalBlink