Ecommerce e clausole vessatorie: come evitarle per proteggere il business online
Se gestisci un
ecommerce è necessario pubblicare delle
condizioni e termini di vendita a norma di legge. Questo
documento legale è molto importante perchè regola il rapporto tra il tuo sito di commercio elettronico e i tuoi clienti.
I termini di vendita devono contenere particolari indicazioni. Sopratutto devono essere redatti in modo da
evitare la presenza delle c.d. "clausole vessatorie".
In questa nuova guida specifica per imprese digitali
analizziamo le più frequenti clausole vessatorie in modo da aiutarti a non pubblicarle online. In questo modo eviterai sanzioni da parte della Autorità (
l'AGCM) e reclami degli utenti.
SOMMARIO
Cosa sono le clausole vessatorie
Esempi di clausole vessatorie
Ecommerce B2B e clausole vessatorie
Cosa rischi se pubblichi clausole vessatorie
Con LegalBlink proteggi il tuo business online
Le clausole vessatorie (note anche con il termine "clausole abusive") sono termini e condizioni inseriti nei contratti di vendita online che creano uno squilibrio significativo tra i diritti e gli obblighi delle parti, a svantaggio del consumatore.
Queste clausole sono spesso nascoste in termini di servizio lunghi e complessi, rendendo difficile per i consumatori riconoscerle e comprenderne le implicazioni.
Inserire una clausola vessatoria nelle condizioni generali di vendita del tuo ecommerce rappresenta una "pratica commerciale scorretta". Ciò implica, come vedremo alla fine di questa guida, il rischio concreto di subire pesanti multe.
Vediamo di seguito le più frequenti
clausole vessatorie che purtroppo possono riscontrarci nei termini di vendita per ecommerce:
1.
Diritto di Modifica Unilaterale: Una clausola che concede al venditore il diritto di modificare unilateralmente termini del contratto, prezzi o caratteristiche del prodotto senza il consenso dell'acquirente.
2.
Limitazione di Responsabilità: Clausole che escludono o limitano la responsabilità del venditore per danni causati da prodotti difettosi o servizi inadeguati.
3.
Rinnovo Automatico: Clausole che prevedono il rinnovo automatico dell'abbonamento o del servizio senza un chiaro consenso o notifica adeguata al consumatore.
4.
Foro Esclusivo: Clausole che obbligano il consumatore a rivolgersi esclusivamente a un tribunale specifico per controversie, che può essere in una posizione geograficamente sfavorevole per il consumatore.
5.
Diritti di Cancellazione Limitati: Clausole che limitano in modo eccessivo la possibilità per il consumatore di annullare l'ordine o restituire il prodotto.
Quanto detto fin d'ora vale sicuramente nella vendita al consumatore. Per quanto riguarda la
vendita a professionisti è necessario effettuare qualche precisazione.
Infatti, se il tuo ecommerce vende anche a società o partite iva
la legge ammette che tu possa inserire nelle condizioni di vendita una o più clausole vessatorie.
Ciascuna di queste clausole, però, deve essere specificatamente accettata per iscritto.
Ciò implica che il tuo ecommerce deve far accettare sia le condizioni generali di vendita, sia una
formula con cui il cliente accetta ciascuna clausola vessatoria o abusiva.
Di solito
clausole di questo tipo iniziano in questo modo:
Ai sensi degli art. 1341 e 1342 c.c. dichiaro di accettare specificamente le seguenti clausole delle condizioni generali di questo sito: [inserire le clausole di riferimento]
Ovviamente se il cliente-professionista non accetta sia le condizioni di vendita sia le clausole vessatorie non potrà completare l'acquisto.
La pubblicazione di
clausole vessatorie nelle tue condizioni generali di vendita rappresenta un rischio significativo sia in termini sanzionatori che di danno d'immagine per il sito di commercio elettronico.
Dal punto di vista legale, l'uso di clausole considerate ingiuste o eccessivamente gravose per una delle parti può portare a sanzioni da parte delle autorità di regolamentazione (in Italia, l'AGCM).
Considera che l'importo massimo della sanzione può arrivare a
10 milioni di euro.
Oltre alle implicazioni legali, c'è anche un rischio significativo di
danno alla reputazione.
I clienti e il pubblico in generale sono sempre più consapevoli dei loro diritti e sensibili alle pratiche commerciali etiche. La pubblicazione di clausole vessatorie può quindi portare a una perdita di fiducia da parte dei consumatori, con conseguente impatto negativo sulla fedeltà del cliente e sull'immagine dell'azienda. In un'epoca in cui le informazioni si diffondono rapidamente online, un singolo atto di cattiva pratica commerciale può causare un danno duraturo alla reputazione di un'azienda, rendendo essenziale una condotta commerciale equa e trasparente.
Il generatore di documenti legali di LegalBlink è stato pensato anche per evitare la pubblicazione di clausole vessatorie nei siti che vendono ai consumatori.
Infatti, le clausole sono state meticolosamente elaborate dai legali del nostro team, i quali possiedono un'esperienza decennale nel settore dell'ecommerce. Questo approccio assicura che, anche quando gli utenti creano i documenti legali per il proprio sito, non includano involontariamente clausole vessatorie.
Inoltre, il nostro report sulle criticità legali è stato sviluppato tenendo specificamente in considerazione il contesto della vendita B2B.
Non solo siamo l'unico fornitore di generatore di documenti legali con un template dedicato alla vendita B2B, ma il nostro report considera anche la possibilità che l'utente decida di inserire clausole vessatorie (come si può verificare nella vendita B2B). In tal caso, il report include la formula per il consenso all'accettazione di tali clausole.
Questa ulteriore misura di sicurezza legale garantisce una conformità normativa ancora più accurata per l'ecommerce in questione.
Team LegalBlink