Diritto alla riparazione: novità per il tuo sito ecommerce
Il Parlamento europeo ha approvato una
nuova normativa che
facilita e rende più economica la riparazione dei dispositivi anche dopo la scadenza del periodo di garanzia.
Con un ampio consenso, la direttiva è stata votata il 23 aprile con 584 voti a favore, 3 contrari e 14 astensioni. Sebbene manchi ancora l'approvazione formale del Consiglio europeo,
il cosiddetto "diritto alla riparazione" sembra ormai in dirittura di arrivo per diventare legge. Questa direttiva si inserisce nel quadro più ampio del
Green Deal europeo, mirando a una società e un'economia più sostenibili.
Vediamo di cosa si tratta e di come la
nuova legge impatterà su consumatori ed ecommerce.
SOMMARIO
Diritto alla ripazione: vantaggi ambientali ed economici
Cosa prevede la legge sul diritto alla ripazione
Tempi e costi chiari
La piattaforma online
Ricondizionati e pezzi di seconda mano
Nuovi obblighi informativi per gli ecommerce
Entrata in vigore
La Commissione europea stima che i cittadini europei spendano ogni anno circa 12 miliardi di euro per
sostituire dispositivi e prodotti che potrebbero essere riparati.
Questo comportamento non solo è costoso, ma ha anche un impatto ambientale notevole: ogni anno vengono generati 35 milioni di tonnellate di rifiuti e consumate 30 milioni di tonnellate di risorse, producendo 261 milioni di tonnellate equivalenti di CO2. La nuova normativa mira a ridurre drasticamente questi numeri, ponendo degli
obblighi specifici ai produttori di beni di consumo, che includono tutti i tipi di beni mobili materiali, dai dispositivi elettronici agli elettrodomestici.
La legge impone ai
produttori di:
- fornire informazioni chiare e accessibili per la riparazione dei prodotti e di
- offrire assistenza a un "costo ragionevole".
I produttori dovranno anche
rendere disponibili i pezzi di ricambio, anche a centri di assistenza di terze parti, a prezzi ragionevoli. Questo dovrebbe rendere la riparazione un'opzione più vantaggiosa economicamente rispetto alla sostituzione del prodotto, espandendo l'offerta di servizi di riparazione.
Un'ulteriore garanzia di un anno è prevista per i consumatori che optano per la riparazione invece della sostituzione.
Quando si richiede una riparazione, i produttori e i riparatori terzi dovrebbero fornire
informazioni chiare sui costi e i tempi. I costi devono essere "ragionevoli" e comunicati al momento della consegna del dispositivo. Il prodotto riparato deve essere restituito entro 30 giorni, e durante il periodo di riparazione,
dovrebbe essere offerto un prodotto sostitutivo.
La Commissione europea lancerà una piattaforma online dove i
cittadini potranno trovare i siti di riparazione più vicini e i venditori di prodotti usati. Ogni Stato membro sarà tenuto a creare un sito locale per facilitare l'avvio delle riparazioni, fornendo moduli e assistenza per la scelta delle opzioni di riparazione più convenienti.
La normativa rimuove il divieto precedente che imponeva l'uso esclusivo di pezzi di ricambio originali,
permettendo l'uso di componenti indipendenti o creati tramite stampa 3D. I produttori
non potranno più
rifiutarsi di riparare dispositivi che sono stati modificati da terzi. Viene inoltre enfatizzata l'importanza del mercato dei prodotti ricondizionati, offrendo ai consumatori l'opzione di scegliere un prodotto ricondizionato in caso di impossibilità di riparazione.
Nonostante il focus principale della normativa sia sui produttori,
anche gli ecommerce sono significativamente coinvolti.
Questi ultimi dovranno adeguare i loro processi per conformarsi alle nuove disposizioni, in particolare riguardo
all'informazione al consumatore.
Gli ecommerce saranno responsabili di
modificare i termini di vendita per includere informazioni chiare sui nuovi diritti dei consumatori in relazione alla riparazione dei prodotti.
Inoltre, gli ecommerce dovranno assicurarsi che le politiche di garanzia estesa siano aggiornate per riflettere l'aggiunta di un anno di garanzia in caso di riparazione, come stabilito dalla nuova direttiva. Questo può richiedere una ristrutturazione significativa dei sistemi esistenti per garantire che tutte le informazioni siano trasparenti e facilmente accessibili agli utenti. Anche la
formazione del personale di supporto cliente sarà essenziale per garantire che possano rispondere efficacemente a domande riguardanti le riparazioni e le garanzie estese.
Questi cambiamenti non solo aiuteranno a garantire la conformità con la legge, ma potranno anche servire come
punto di differenziazione competitiva, migliorando la fiducia e la soddisfazione del cliente. Gli ecommerce che proattivamente informano i loro clienti sui diritti alla riparazione e facilitano l'accesso a servizi di riparazione potrebbero vedere un aumento della lealtà del cliente e una riduzione dei ritorni di prodotti. Questo aspetto della legge sottolinea l'importanza di una collaborazione stretta tra produttori e rivenditori per una piena realizzazione degli obiettivi di sostenibilità e protezione del consumatore previsti dal nuovo regolamento.
Dopo l'approvazione formale del Consiglio dell'Unione europea, gli Stati membri avranno 24 mesi per integrare la direttiva sul diritto alla ripazione nel loro diritto nazionale. Nonostante l'entusiasmo, la coalizione "Right to Repair Europe" sottolinea alcune limitazioni della norma, come la vaghezza della definizione di "prezzo ragionevole" e la specificità dei prodotti coinvolti, escludendo beni industriali e per imprese.
Questo passo rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui i consumatori europei interagiranno con i loro dispositivi, con un impatto potenzialmente enorme sulla sostenibilità e l'economia circolare.
Team LegalBlink