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21/10/2025
Quando un utente segnala che non vede le conversioni su Google Analytics 4 (GA4) o su Google Ads, è importante seguire un percorso di verifica chiaro. Infatti, nella maggior parte dei casi, il problema dipende dal Consent Mode v2 e dalla configurazione tramite Google Tag Manager (GTM).
In questa guida vediamo come risolvere le maggiori criticità che possono verificarsi quando si installa un banner cookie (a prescindere da quello di LegalBlink) e ottenere conversioni il più possibile corrette.
SOMMARIO
Prima cosa da sapere: il tempo di attesa
Come funziona davvero il flusso di tracciamento
Il ruolo del banner cookie e del consenso
Test da Consolle di Google Chrome
Come usare Tag Assistan per vedere se i tag funzionano
Come interpretare i risultati del test di conversione
Quale guida seguire in base ai problemi di conversione
Quando guardi le conversioni su Google Ads, potresti non vederle subito anche se l’evento è avvenuto e GA4 lo ha registrato. Questo non significa automaticamente che c’è un errore nella configurazione.
Il motivo è che Google Ads non aggiorna i dati in tempo reale. Le conversioni che arrivano da GA4 vengono importate e processate da Google Ads con un certo ritardo. È un comportamento normale della piattaforma, che non dipende né dal banner cookie né da Tag Manager.
In media, questo ritardo può arrivare fino a 72 ore. Quindi, se fai un acquisto di test oggi, non è detto che tu lo veda subito nelle conversioni di Google Ads: potrebbe comparire dopo uno, due o anche tre giorni.
👉 È normale che le conversioni importate da GA4 a Google Ads non siano visibili immediatamente. Google può impiegare fino a 72 ore per mostrarle. Ti chiediamo quindi di attendere questo tempo prima di concludere che ci sia un problema tecnico.
Per capire perché a volte non si vedono le conversioni, bisogna partire da come funziona il collegamento tra Google Analytics 4 (GA4) e Google Ads.
Quando un utente fa un acquisto o completa un’azione che consideriamo una “conversione”, il sito invia un segnale attraverso il Google Tag Manager (GTM). Questo segnale arriva a GA4, che lo registra come evento (per esempio: purchase, add_to_cart, form_submit).
A questo punto ci sono due possibilità:
Il percorso più usato (importazione da GA4 a Google Ads)
GA4 riceve e memorizza l’evento di conversione.
Successivamente, Google Ads non lo misura direttamente, ma lo “importa” da GA4.
Questo collegamento è automatico, basta attivarlo una volta sola nell’account di Ads. Da quel momento in poi, Ads legge le conversioni già registrate da GA4.
Il percorso alternativo (invio diretto a Google Ads tramite GTM)
In alcuni casi, invece di passare da GA4, la conversione viene inviata a Google Ads direttamente tramite Tag Manager.
In questo scenario, Ads riceve subito il segnale dal sito, senza doverlo importare da GA4.
La regola fondamentale, però, resta la stessa:
👉 Se l’evento non viene registrato in GA4, significa che il sito non lo ha tracciato correttamente (o che mancava il consenso). In questo caso, Google Ads non potrà mai mostrarlo, né tramite importazione né tramite invio diretto.
💡 Suggerimento tecnico: vale la pena verifica che:
GA4 sia collegato correttamente a Google Ads (link account attivo) e che l'auto-tagging sia abilitato in Google Ads. L’auto-tagging aggiunge il parametro gclid ai clic degli annunci, il quale è fondamentale per attribuire le conversioni all’annuncio. Senza gclid (o con auto-tagging disabilitato) GA4 registrerà le conversioni ma non saprà collegarle alle campagne Google Ads, facendole apparire come traffico “direct” o “(not set)” e quindi non importabili correttamente su Google Ads.
In GTM, se si utilizza l’invio diretto a Google Ads, sia presente un tag di Conversion Linker. Questo tag assicura che il gclid venga salvato in un cookie di prima parte (_gl) e trasmesso alle pagine successive, migliorando l’attribuzione delle conversioni. Il Conversion Linker deve essere configurato rispettando le impostazioni di consenso (richiede il consenso per ad_storage); in caso di mancato consenso, il gclid non verrà memorizzato, e se l’utente dà il consenso solo dopo aver navigato oltre la landing page, l’informazione del clic potrebbe essere già persa. Questo dettaglio è avanzato, ma importante per gli sviluppatori che vogliono massimizzare l’attribuzione corretta anche in scenari di consenso ritardato.
Un altro motivo molto comune per cui non si vedono le conversioni riguarda il cookie banner, cioè quella finestra che compare quando un utente entra per la prima volta su un sito.
Il banner non è solo un avviso: serve a rispettare la normativa europea sulla privacy e sul trattamento dei dati. In pratica, l’utente deve avere la possibilità di scegliere se autorizzare o meno l’uso dei cookie che permettono di fare analisi e pubblicità personalizzata.
Ecco cosa succede in concreto:
Se l’utente ignora il banner e continua a navigare senza cliccare nulla
→ Il consenso non viene dato. In questo caso, non vengono attivati né i cookie di tracciamento né i sistemi di analisi. Di conseguenza, né GA4 né Google Ads ricevono informazioni su quell’utente o sulle sue azioni.
Se l’utente accetta solo i cookie “necessari”
→ Il sito registra comunque la visita in forma anonima (quindi GA4 può contare un accesso generico), ma non vengono trasmesse informazioni utili a Google Ads per attribuire conversioni. In pratica, il traffico viene visto ma non collegato a campagne pubblicitarie.
Se l’utente accetta anche i cookie di marketing
→ Da questo momento GA4 registra gli eventi in modo completo e può inviarli a Google Ads. Solo in questo caso l’acquisto o la compilazione di un form viene considerato come “conversione” anche lato pubblicitario.
Questa differenza spiega perché spesso i numeri di GA4 non coincidono con quelli di Google Ads:
👉 Google Ads può mostrare soltanto le conversioni degli utenti che hanno accettato i cookie di marketing.
👉 Confronto GA4 vs Google Ads: È normale osservare discrepanze nei numeri di conversione tra GA4 e Google Ads. Oltre al tema del consenso, ricordiamo che GA4 e Google Ads usano modelli di attribuzione diversi e hanno logiche di conteggio differenti. Google Ads, ad esempio, attribuisce la conversione alla data del clic sull’annuncio, mentre GA4 la attribuisce al momento in cui è avvenuta l’azione di conversione. Inoltre, Google Ads può utilizzare la conversion modeling (modellazione delle conversioni) per stimare conversioni perse in assenza di cookie, mentre GA4 mostra i dati effettivamente raccolti (o modellati a sua volta solo in certi casi). Quindi, vedere numeri inferiori in Google Ads rispetto a GA4 è tipicamente dovuto al fatto che Google Ads filtra e conta solo gli utenti tracciabili (consenso marketing) più eventuali conversioni modellate, mentre GA4 potrebbe registrare anche conversioni non attribuibili.
💡 Suggerimento tecnico aggiuntivo: Assicurarsi che la piattaforma di consenso (CMP) utilizzata sia integrata correttamente con Google Tag Manager e il Consent Mode. Ciò significa che:
Il banner cookie dovrebbe inviare a GTM gli stati di consenso per le categorie ad_storage, analytics_storageecc., preferibilmente usando i Consent Initialization trigger di GTM (per impostare lo stato prima che gli altri tag vengano eseguiti).
In GTM, nella scheda Consenso (Consent Overview), verificare di aver impostato i Default Consent State su “denied” per le categorie appropriate, e di avere aggiunto i Requisiti di Consenso sui tag (ad esempio richiedere analytics_storage per GA4 e ad_storage per i tag pubblicitari).
Se queste configurazioni mancano o sono errate, il rischio è che il banner blocchi tutto indiscriminatamente o, al contrario, non blocchi nulla.
Quando un cliente segnala che le conversioni non si vedono, il modo più semplice per verificare se il problema dipende dal sito o dal sistema di Google è fare un test diretto tramite Consolle di Chrome. Vediamo passo per passo cosa fare:
Apri il sito in modalità “incognito”
La modalità incognito (o “navigazione privata”) serve per simulare la visita di un utente che entra per la prima volta sul sito.
In questo modo il browser non usa cookie o preferenze già salvate e ti mostra il cookie banner “pulito”, come se fosse la prima volta che entri.
Interagisci con il banner in tre modi diversi
Prima volta: non cliccare niente e continua a navigare ignorando il banner.
Seconda volta: accetta solo i cookie “necessari” (quelli che servono al funzionamento base del sito).
Terza volta: accetta tutti i cookie, compresi quelli di marketing.
Questo passaggio è fondamentale perché ti permette di verificare come cambia il comportamento del tracciamento in base alle scelte dell’utente.
Esegui un’azione di conversione
Può essere un acquisto di prova, l’aggiunta di un prodotto al carrello o la compilazione di un form.
L’importante è che sia un’azione che il sito dovrebbe riconoscere come conversione.
Apri la console del browser
Premi il tasto F12 sulla tastiera (o Cmd + Option + I su Mac).
Si aprirà un pannello tecnico che serve agli sviluppatori per vedere cosa succede “dietro le quinte” del sito.
Vai nella sezione chiamata Console.
Controlla i dati inviati al sito
Nella console digita la parola:
dataLayer
e premi invio.
Il “dataLayer” è una sorta di “lavagna” su cui il sito scrive tutti gli eventi che accadono (per esempio: visita alla pagina, aggiunta al carrello, acquisto, ecc.).
Se tutto funziona, dovresti vedere comparire eventi con nomi come purchase, add_to_cart, form_submit.
📌 Interpretazione dei risultati
Se vedi questi eventi → significa che il sito li sta inviando correttamente a Google Tag Manager.
Se invece non vedi nulla → vuol dire che il cookie banner o Tag Manager non sono configurati nel modo giusto e il problema non dipende da Google, ma dall’integrazione tecnica sul sito.
Oltre al test con la console del browser, esiste uno strumento molto utile messo a disposizione da Google: si chiama Tag Assistant. È un’estensione gratuita per Chrome che permette di vedere in tempo reale quali tag (cioè quali codici di tracciamento) vengono attivati sul sito mentre navighi.
Ecco come puoi usarlo passo per passo:
Installa l’estensione
Vai sul Chrome Web Store e cerca “Tag Assistant Companion” (oppure “Tag Assistant by Google”).
Aggiungila al tuo browser cliccando su “Aggiungi a Chrome”.
Apri il sito da controllare
Una volta installata, apri il sito del cliente.
Clicca sull’icona di Tag Assistant che appare in alto a destra, vicino alla barra degli indirizzi.
Simula un’azione di conversione
Naviga nel sito come farebbe un utente normale.
Ad esempio: aggiungi un prodotto al carrello, vai alla pagina di checkout o completa un ordine di prova.
Guarda i tag che si attivano
Tag Assistant ti mostrerà un elenco degli eventi che il sito sta inviando a Google.
Se tutto è configurato correttamente, dovresti vedere eventi come page_view, add_to_cart, purchase.
Questi eventi devono comparire collegati a GA4 (Google Analytics) e, se previsto, anche a Google Ads.
📌 Interpretazione dei risultati
Se vedi gli eventi su GA4 ma non su Ads → può significare che Ads non ha ancora importato le conversioni (ricorda: ci vogliono fino a 72 ore) oppure che manca il consenso marketing.
Se non vedi alcun evento → il problema non è di Google Ads ma della configurazione del sito: probabilmente il cookie banner o Google Tag Manager non stanno inviando i dati corretti.
Dopo aver fatto i test con la console (dataLayer) e con Tag Assistant, bisogna capire cosa significano i risultati.
Ci sono tre scenari principali:
In questo caso significa che il sito sta tracciando correttamente le azioni degli utenti e che GA4 le riceve.
Se però non compaiono in Google Ads, di solito il motivo è uno di questi:
Ritardo fisiologico → Google Ads importa le conversioni da GA4 con un ritardo che può arrivare fino a 72 ore.
Mancanza di consenso marketing → l’utente ha accettato solo i cookie necessari o ha ignorato il banner. In questo caso GA4 registra la visita anonima, ma Ads non può attribuire la conversione.
👉 In pratica: il sistema funziona, ma Ads mostra meno conversioni perché può contare solo quelle degli utenti che hanno accettato i cookie di marketing.
Qui il problema non è di Google Ads, ma a monte: il sito non sta inviando correttamente gli eventi.
Le cause più comuni sono:
Il tag GA4 non è stato configurato o attivato in Tag Manager.
I trigger degli eventi (es. acquisto, aggiunta al carrello) non sono stati impostati correttamente.
Il cookie banner non è collegato in modo corretto a Tag Manager, quindi blocca tutto anche quando l’utente accetta.
👉 In questo scenario è necessario che l’agenzia tecnica o chi gestisce il sito ricontrolli la configurazione su Tag Manager.
Il dataLayer è la “lavagna” su cui il sito scrive gli eventi.
Se facendo i test non vedi nessun evento, significa che il plugin o il cookie banner non stanno inviando dati al dataLayer.
In questo caso Google non riceve nulla, quindi non può mostrare conversioni né in GA4 né in Ads.
👉 Qui la soluzione è tecnica: va verificata l’integrazione del cookie banner con Tag Manager e GA4.
Se dal test emerge che il problema è di configurazione tecnica – per esempio non compaiono eventi nel dataLayer, i tag non si attivano oppure GA4 non registra le conversioni – allora la guida utile è questa: Come collegare GA4 e Tag Manager al banner cookie. Qui trovi spiegato passo per passo come inserire i codici e come impostare Tag Manager in modo che rispetti le scelte dell’utente sul banner.
Se invece la difficoltà è capire perché i numeri delle conversioni sono calati rispetto al passato, anche se tutto è configurato correttamente, la guida giusta è questa: Come bloccare i cookie di profilazione. In questo caso non c’è un errore tecnico, ma semplicemente l’effetto della normativa: senza il consenso ai cookie di marketing, Google non può tracciare l’utente e quindi è normale vedere meno dati.
Team LegalBlink