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AI Act: l’Unione Europea vieta le IA pericolose – Ecco cosa cambia dal 2 febbraio 2025

04/02/2025

AI Act: l’Unione Europea vieta le IA pericolose – Ecco cosa cambia dal 2 febbraio 2025



Dal 2 febbraio 2025, l’Unione Europea ha dato il via alla prima fase dell’AI Act, la nuova legge che regola l’uso dell’intelligenza artificiale per proteggere i cittadini da pratiche pericolose e discriminanti.

Si tratta del primo regolamento al mondo che impone limiti precisi sui sistemi di IA, vietando quelli che rappresentano un rischio inaccettabile e stabilendo regole stringenti per l’utilizzo di altri strumenti avanzati.

Ma quali sono le applicazioni di intelligenza artificiale che diventano illegali? E quali sono le nuove regole che aziende e sviluppatori devono seguire? Scopriamolo insieme.

Se sei interessato alle tematiche legali connesse all'intelligenza artificiale puoi leggere le seguenti guide:


AI ACT: guida per aziende
Marketing e Intelligenza Artificiale
Intelligenza Artificiale e Privacy
Immagini generate tramite l'Intelligenza Artificiale


SOMMARIO


Le tecnologie vietate dal 2 febbraio 2025
Le regole per i modelli di IA avanzati e l’obbligo di trasparenza
Sanzioni
Le prossime tappe
Obbligo di alfabetizzazione per le aziende
Cosa devono fare aziende e sviluppatori
Come LegalBlink può aiutarti a rispettare l'AI ACT

 


 

🚫 Le tecnologie di intelligenza artificiale vietate dal 2 febbraio


L’AI Act identifica alcune applicazioni di IA come troppo pericolose per essere utilizzate, perché possono minare la sicurezza, i diritti e la dignità delle persone.

Tra queste troviamo:

🔹 Sistemi manipolativi e ingannevoli

Sono vietati tutti i sistemi di IA che utilizzano tecniche subliminali, manipolative o ingannevoli per influenzare il comportamento umano senza che l’utente se ne accorga.
Ad esempio:

  • Pubblicità predatoria → Un sistema di IA che analizza le emozioni di una persona e cambia il prezzo di un prodotto in base allo stato d’animo, per spingere l’utente ad acquistarlo impulsivamente.
  • Chatbot ingannevoli → Un assistente virtuale che si finge una persona reale e convince l’utente a sottoscrivere contratti o a condividere dati sensibili senza informarlo in modo chiaro.
  • IA che sfruttano vulnerabilità → Sistemi che targettizzano persone con disabilità, anziani o soggetti vulnerabili per indurli a prendere decisioni dannose per loro stessi.

🔹 Categorizzazione biometrica e "credito sociale"

  • Vietato classificare le persone in base alla razza, orientamento sessuale, religione o appartenenza politicaattraverso l’analisi biometrica.
  • Divieto del "credito sociale" → Qualsiasi sistema di IA che assegni punteggi agli individui in base al loro comportamento o stile di vita, come avviene in Cina, non potrà essere utilizzato nell’UE.
    Esempio: un sistema che penalizza un utente per un ritardo nei pagamenti impedendogli di accedere a determinati servizi.

🔹 IA per la profilazione criminale

  • È vietato l’uso dell’intelligenza artificiale per valutare la probabilità che una persona commetta un crimine, basandosi solo su dati personali e tratti della personalità.
    Esempio: un software che segnala automaticamente persone con determinate caratteristiche fisiche come "a rischio criminalità" senza prove oggettive.
  • Divieto di creare database di riconoscimento facciale raccogliendo immagini da Internet o da telecamere di sorveglianza senza consenso.

🔹 Identificazione biometrica e riconoscimento delle emozioni

  • Riconoscimento facciale in tempo reale vietato nei luoghi pubblici → Nessuna azienda privata potrà analizzare i volti delle persone in strada senza autorizzazione.
  • Divieto di analizzare emozioni nei luoghi di lavoro o nelle scuole → Ad esempio, un software che valuta lo stress dei dipendenti attraverso l’analisi facciale o un sistema che penalizza gli studenti in base all’espressione del viso non saranno più ammessi.

Tuttavia, le forze dell’ordine potranno usare l’IA per l’identificazione biometrica solo in casi eccezionali, come: ✅ Ricerca di persone scomparse
✅ Prevenzione di attacchi terroristici
✅ Identificazione di sospetti per reati gravi

Ma anche in questi casi, l’uso sarà strettamente regolato, richiedendo un’autorizzazione giudiziaria o amministrativa e garantendo che il sistema venga spento e i dati cancellati se l’autorizzazione viene negata.


🛠 Le regole per i modelli di IA avanzati e l’obbligo di trasparenza


L’AI Act non si limita a vietare alcune tecnologie, ma impone regole precise per tutti i modelli di IA generativa e di uso generale, come ChatGPT, DALL·E e altri modelli di deep learning.

Queste intelligenze artificiali dovranno: ✅ Garantire trasparenza → Dichiarare come sono state addestrate e quali dati utilizzano.
✅ Rispettare il diritto d'autore → Non potranno più essere addestrate su opere protette senza autorizzazione.
✅ Segnalare contenuti generati da IA → Tutti i testi, immagini e video prodotti artificialmente dovranno essere etichettati come tali.

Inoltre, per i modelli più potenti, ci saranno ulteriori obblighi:

  • Valutazione del rischio sistemico → Le aziende dovranno analizzare i potenziali impatti negativi e segnalare eventuali problemi.
  • Piani di mitigazione del rischio → Devono dimostrare di avere misure per evitare usi dannosi della loro tecnologia.
  • Obbligo di notifica in caso di incidenti → Se un’IA causa danni o malfunzionamenti, i responsabili dovranno informare le autorità.

💰 Sanzioni e multe per chi non rispetta l’AI Act

Le aziende che non rispettano le nuove regole rischiano sanzioni molto elevate:

💸 Fino a 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale per violazioni gravi (come l’uso di IA vietate).
💸 Fino a 15 milioni di euro o il 3% del fatturato globale per mancato rispetto degli obblighi generali.
💸 Fino a 7,5 milioni di euro o l’1,5% del fatturato globale per informazioni false o incomplete fornite alle autorità.

Le multe saranno applicate anche alle aziende non europee che operano nel mercato UE, garantendo un effetto extraterritoriale simile a quello del GDPR.
 

📆 Le prossime tappe dell’AI Act: cosa succederà nei prossimi anni?


L’AI Act sarà applicato in diverse fasi:

📅 Febbraio 2025 → Sono entrate in vigore i divieti per le IA pericolose e l'obbligo di formazione.
📅 Agosto 2025 → Nuove regole per l’IA generativa e l’obbligo di trasparenza.
📅 Agosto 2027 → Norme più rigide per i settori regolamentati (sanità, trasporti, sicurezza).
📅 2027-2029 → L’UE completerà l’attuazione dell’AI Act e valuterà eventuali aggiornamenti.

 

Obbligo di alfabetizzazione per le aziende

 

Le aziende sono tenute a garantire un'adeguata alfabetizzazione in materia di intelligenza artificiale per il proprio personale e per tutte le persone coinvolte nell'uso dei sistemi di IA. 

L'obiettivo principale di questa formazione è assicurare che tutti coloro che interagiscono con sistemi di IA abbiano le competenze necessarie per un utilizzo consapevole e sicuro, comprendendo sia le opportunità che i rischi associati. Questo include non solo i tecnici o gli sviluppatori, ma anche i manager e gli utenti finali all'interno dell'azienda. 

Per conformarsi a questo obbligo, le aziende devono:

  • Valutare le competenze attuali del proprio personale in relazione all'IA.
  • Sviluppare programmi di formazione specifici che coprano aspetti tecnici, etici e legali dell'IA.
  • Implementare politiche interne che definiscano chiaramente ruoli e responsabilità nell'uso dei sistemi di IA.
  • Assicurarsi che la formazione sia continua, aggiornando regolarmente i contenuti in base all'evoluzione delle tecnologie e delle normative.

Adottando queste misure, le aziende non solo si allineano alle normative europee, ma promuovono anche un utilizzo responsabile e informato dell'intelligenza artificiale all'interno delle proprie


🔍 Conclusione: cosa devono fare aziende e sviluppatori?


L’AI Act cambia radicalmente il modo in cui l’intelligenza artificiale può essere sviluppata e utilizzata in Europa.

Se sei un'azienda che utilizza IA, dovrai: ✅ Verificare che i tuoi sistemi rispettino le nuove regole.
✅ Eliminare eventuali funzionalità vietate.
✅ Etichettare chiaramente contenuti generati da IA.
✅ Prepararti a dimostrare la conformità alle autorità di regolamentazione.

L’Unione Europea vuole bilanciare sicurezza e innovazione, evitando che l’IA venga usata per scopi dannosi, ma senza bloccare lo sviluppo tecnologico.

 

Come LegalBlink può aiutarti a rispettare l'AI ACT


Rispettare le nuove regole dell’AI Act può essere complesso, soprattutto per le aziende che sviluppano o utilizzano sistemi di intelligenza artificiale. 

LegalBlink ti aiuta a rimanere conforme e ad evitare sanzioni con soluzioni su misura per il tuo business.

🔍 Analisi di conformità → Verifichiamo se i tuoi sistemi di IA rispettano le nuove normative UE e ti indichiamo le modifiche necessarie.
📜 Aggiornamento documentazione legale → Creiamo e aggiorniamo policy, termini di servizio e informative sulla trasparenza per i modelli di IA.
⚖️ Consulenza su rischi e obblighi legali → Ti guidiamo nell’applicazione delle regole su riconoscimento facciale, profilazione, trasparenza e copyright.
🛠 Soluzioni pratiche per le imprese → Ti aiutiamo a implementare le etichette obbligatorie per contenuti generati da IA, garantendo conformità e fiducia per i tuoi utenti.

💡 Non farti trovare impreparato! Contatta LegalBlink per una consulenza personalizzata e metti al sicuro la tua azienda dalle nuove normative europee sull’intelligenza artificiale. 🚀

Team LegalBlink