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Accessibilità dei siti web: normativa, obblighi e sanzioni

22/10/2024

Accessibilità dei siti web: normativa, obblighi e sanzioni

L'accessibilità dei siti web è un tema sempre più centrale nel panorama digitale. Non solo rappresenta un obbligo legale, ma è anche un atto di inclusione verso tutte le persone, compresi gli utenti con disabilità. Per questo motivo, è consigliabile che anche i siti web non soggetti agli obblighi di legge sull'accessibilità adottino tali misure, poiché ciò contribuisce a migliorare l'esperienza utente (UX) e a rafforzare la propria reputazione online.

Vista l'importanza del tema, i nostri avvocati hanno redatto una serie di guide pratiche per supportare Web Agency e titolari di siti web ed ecommerce nella comprensione e nell'applicazione della normativa sull'accessibilità dei siti web.

Questa guida introduttiva offre una panoramica generale della legge, dei principali obblighi da rispettare e delle possibili sanzioni.

Pertanto, scopriamo quali sono le normative applicabili, perché sono state create, cosa devono fare i siti web e le web agency per adeguarsi, a chi si applicano queste regole e quali sono le sanzioni previste per chi non le rispetta.

Se vuoi scoprire i servizi di accessibilità di LegalBlink consulta la relativa guida.




SOMMARIO


Accessibilità siti web: normativa applicabile
Le differenze tra le Direttive
Perchè è stata creata questa normativa
Cosa devono fare siti web e Web Agency
A chi si applica la normativa
Sanzioni
Conclusioni


Accesibilità siti web: normativa applicabile


In Italia, l'accessibilità dei siti web è regolamentata da diverse normative, sia a livello nazionale che europeo.

Le principali sono:

  • Legge n. 4/2004 (nota come "Legge Stanca"): è stata la prima legge italiana a introdurre obblighi di accessibilità per i siti web delle pubbliche amministrazioni e di altri enti pubblici.

  • Direttiva UE 2016/2102: questa direttiva europea, recepita dall'Italia, impone requisiti di accessibilità per i siti web e le applicazioni mobili delle pubbliche amministrazioni, garantendo l'accesso ai contenuti digitali a tutte le persone, comprese quelle con disabilità.

  • Decreto-legge n. 76/2020: ha esteso gli obblighi in materia di accessibilità anche ad alcuni soggetti privati, in particolare a quelli che offrono servizi al pubblico tramite siti web o app mobili, con un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro negli ultimi tre anni.
  • Direttiva (UE) 2019/882 (European Accessibility Act): introduce ulteriori obblighi di accessibilità per prodotti e servizi digitali forniti da aziende private, applicabili ai soggetti che operano in settori chiave come l'e-commerce, i servizi bancari e i terminali di pagamento, garantendo un accesso equo a tutti gli utenti, incluse le persone con disabilità.
  • Decreto legislativo 27 maggio 2022, n. 82: ha recepito in Italia l'European Accessibility Act.
  • Linee guida AGID (Agenzia per l'Italia Digitale): forniscono le specifiche tecniche e operative per conformarsi agli obblighi di accessibilità, basandosi sugli standard internazionali WCAG 2.2 (Web Content Accessibility Guidelines) a livello quanto meno AA e A (meglio ovviamente se al livello massimo, AAA).


Come vedi, l'accessibilità dei siti web in Italia è una materia particolarmente complessa, regolamentata da una combinazione di leggi, direttive europee, decreti e linee guida tecniche. Questo quadro normativo articolato comprende non solo disposizioni nazionali come la Legge Stanca, ma anche direttive europee come la 2016/2102 e la più recente Direttiva (UE) 2019/882 (European Accessibility Act). Inoltre, ci sono vari allegati tecnici e le Linee Guida AGID, che forniscono specifiche dettagliate su come implementare correttamente le norme di accessibilità, spesso facendo riferimento agli standard internazionali WCAG 2.2. Tutto questo rende l'adeguamento un processo complesso che richiede un'attenzione particolare alle diverse fonti normative e ai loro continui aggiornamenti.

Le differenze tra le Direttive sulla accessibilità dei siti web



Online c'è stata molta confusione tra la Direttiva UE 2016/2102 e la Direttiva (UE) 2019/882.

Per questo motivo, ora spieghiamo chiaramente le principali differenze tra le due normative.

Le principali differenze tra la Direttiva UE 2016/2102 e la Direttiva (UE) 2019/882 (European Accessibility Act) riguardano l'ambito di applicazione, i soggetti coinvolti e i requisiti specifici.

Ambito di applicazione

- Direttiva UE 2016/2102: si concentra esclusivamente sull'accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili delle pubbliche amministrazioni. Il suo obiettivo è garantire che i servizi digitali pubblici siano accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità.

- Direttiva (UE) 2019/882: ha un ambito molto più ampio, in quanto si applica non solo ai siti web e alle app mobili, ma anche a un'ampia gamma di prodotti e servizi digitali. Copre anche il settore privato, specialmente in settori chiave come e-commerce, banche, terminali di pagamento, biglietterie elettroniche e lettori di e-book.

Soggetti coinvolti

- Direttiva UE 2016/2102: riguarda principalmente le pubbliche amministrazioni, incluse le università pubbliche, gli ospedali e gli enti governativi. Quindi si applica a chi fornisce servizi digitali pubblici.

- Direttiva (UE) 2019/882: coinvolge anche imprese private, specialmente quelle che operano nei settori coperti dalla normativa (ad esempio, e-commerce, servizi bancari, telecomunicazioni). Le microimprese (con meno di 10 dipendenti e meno di 2 milioni di euro di fatturato) sono esentate da alcuni obblighi.

Scadenze

- Direttiva UE 2016/2102: gli Stati membri hanno dovuto recepire la direttiva entro il 23 settembre 2018 e rendere i siti web delle pubbliche amministrazioni accessibili entro il 23 settembre 2020.

- Direttiva (UE) 2019/882: gli Stati membri hanno avuto tempo fino al 28 giugno 2022, mentre le imprese avranno tempo fino al 28 giugno 2025 per adeguarsi.

accessibilità siti web ed ecommerce

Perché è stata creata la normativa sulla accessibilità dei siti web



La normativa sull'accessibilità è stata creata con l'obiettivo di garantire l'accesso equo e inclusivo ai contenuti digitali per tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche o cognitive. Questo principio di inclusione è fondamentale per abbattere le barriere digitali e assicurare che tutti gli utenti possano usufruire dei servizi pubblici e privati online. L'accessibilità è inoltre un diritto sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata anche dall'Italia.


Cosa devono fare i siti web e le Web Agency



Per essere conformi alla normativa sull'accessibilità, i siti web devono rispettare una serie di requisiti tecnici e funzionali.

Le Linee guida AGID indicano che i siti devono seguire le WCAG 2.2 a livello AA e A, che comprendono diversi principi chiave:

  • Percepibilità: tutti i contenuti devono essere percepibili anche da persone con disabilità sensoriali (ad esempio, testi alternativi per immagini e video sottotitolati).

  • Operabilità: l'interazione deve essere possibile anche senza l'uso del mouse, ad esempio attraverso la tastiera.

  • Comprensibilità: i contenuti devono essere facilmente comprensibili, utilizzando un linguaggio semplice e un layout chiaro.

  • Robustezza: il sito deve essere compatibile con i vari strumenti assistivi utilizzati dagli utenti con disabilità.


Le Web Agency che realizzano siti per conto dei clienti devono assicurare che tali criteri vengano rispettati già in fase di progettazione e sviluppo. Inoltre, per essere pienamente conformi, è necessario:

  1. Effettuare un’autovalutazione di accessibilità (come previsto dalle normative vigenti).

  2. Pubblicare la Dichiarazione di Accessibilità sul sito, in formato aggiornato e conforme al modello AGID.

  3. Inserire un widget di accessibilità che consenta all’utente di personalizzare l’esperienza di navigazione (es. modifica del contrasto, dimensione del testo, ecc.).



È altresì raccomandabile pianificare verifiche periodiche sul sito per garantire che il rispetto dei requisiti di accessibilità venga mantenuto anche dopo il rilascio o eventuali aggiornamenti.

A chi si applica la normativa sulla accessibilità



La normativa sull'accessibilità si applica principalmente a:

  • Pubbliche amministrazioni e altri enti pubblici che forniscono servizi digitali.

  • Aziende private che offrono servizi pubblici (ad esempio, trasporti, energia, telecomunicazioni).

  • Soggetti privati con un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro, che offrono servizi al pubblico tramite siti web o app mobili.


Nota: Le esenzioni previste per le microimprese si riferiscono esclusivamente alla Direttiva (UE) 2019/882 – European Accessibility Act, che entrerà in vigore pienamente a partire dal 2025.
In base a tale direttiva, le microimprese – cioè quelle con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo o bilancio totale non superiore a 2 milioni di euro – sono esentate dagli obblighi previsti dalla nuova normativa europea sull’accessibilità.



Tale esenzione non si applica alla normativa vigente per i siti della Pubblica Amministrazione e di altri soggetti tenuti a rispettare le Linee guida AGID, già oggi obbligatorie in Italia.


obblighi accessibilità siti web

Sanzioni per il mancato rispetto sulla accessibilità dei siti web

Il mancato rispetto degli obblighi di accessibilità può comportare diverse conseguenze, tra cui:

  • Sanzioni amministrative: possono essere imposte alle aziende e alle pubbliche amministrazioni che non rispettano i requisiti di accessibilità. Le sanzioni variano a seconda della gravità della violazione e del soggetto coinvolto.

  • Danni reputazionali: la mancanza di accessibilità può avere un impatto negativo sull'immagine aziendale, soprattutto per le aziende che forniscono servizi al pubblico.

  • Obblighi di adeguamento: le autorità competenti possono ordinare la messa in conformità dei siti non accessibili entro un termine stabilito.

Con particolare riferimento al mondo ecommerce e digitale, le sanzioni previste dal Decreto Legislativo n. 82/2022 (di recepimetno dell' European Accessibility Act) variano a seconda della gravità della violazione e della grandezza dell'azienda.

Le multe possono partire da un minimo di 5.000 euro e arrivare fino a 50.000 euro. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha il compito di monitorare e sanzionare le imprese non conformi.

Le aziende che non rispettano i requisiti di accessibilità dopo il 28 giugno 2025 rischiano queste sanzioni, che hanno lo scopo di garantire l'inclusione e l'accessibilità dei servizi e prodotti digitali.

accessibilità siti web

Conclusione sulla legge inerente l'accessibilità dei siti web



L'accessibilità dei siti web è un obbligo legale e un dovere morale verso una società più inclusiva.

Le web agency e i proprietari di siti web devono essere consapevoli delle normative applicabili e adottare le misure necessarie per garantire che i loro contenuti siano accessibili a tutti. Essere conformi non solo evita sanzioni, ma migliora anche l'esperienza degli utenti e apre nuove opportunità di mercato.

Se hai bisogno di assistenza per verificare l'accessibilità del tuo sito web o vuoi essere sicuro di rispettare le normative vigenti, contattaci su LegalBlink. Siamo qui per aiutarti!

Team LegalBlink